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giovedì 21 novembre 2013

Rincorrendo un campione...


Quante volte ci sarà capitato passeggiando per le vie del nostro paese, delle nostre città vedere dei bimbi intenti a giocare con i propri amici ed in compagnia del loro migliore amico, il pallone?
E magari sentire loro ricreare delle telecronache in cui nominano il loro beniamino mentre eseguono un gesto tecnico più o meno ben riuscito.
Magari fatto un goal ne ricreano anche l'esultanza...


Di tutto questo non dovremmo più stupirci: questo è il risultato di una media society, una società immersa nel mondo della TV, nel mondo del gaming, nel mondo di internet!!!
Eppure così non va!!!
Non va perchè parliamo di sport, parliamo di valori, parliamo di salute!
Lo sport del resto è tutto questo.
Invece se chiedete ad un bambino perchè adora il suo beniamino, in primis vi dirà "perchè è forte", in secundis "perchè guadagna tanto". Il tutto va a finire sempre al dio denaro.
Quindi capite bene che il messaggio che passa dai media è: 


SPORT = DENARO

Ecco dove si dovrebbe collocare la figura di un bravo istruttore/allenatore: far capire al bambino che il calcio, o qualsiasi altro sport, bisogna praticarlo per esprimere al meglio il proprio potenziale. Bisogna praticare sport perchè si facciano sempre più nostri il valore del lavoro, del sacrificio, dello spirito di squadra, dell'umiltà e potremmo continuare con un elenco infinito. 

Si pratica sport per vivere delle emozioni che questo ci regala! 
I bambini dovrebbero essere spronati a fare questo. Ed invece sui campi ci troviamo genitori fanatici che, oltre a tifare contro l'avversario (e già partiamo molto male), esaltano il proprio figlio quasi fosse un fenomeno, come se nella squadra ci fosse solo lui e nessun'altro.
Mi ritengo fortunato in questo perchè da subito i genitori dei miei ragazzi hanno accettato delle regole ben precise scindendo la figura del genitore da quella dell'allenatore: entrambi educhiamo ma ognuno nei rispettivi luoghi di competenza.
Il bambino così apprenderà prima che si pratica sport per altre finalità: confrontarsi con altri, passare più tempo con i propri amici, togliersi qualche piccola soddisfazione, crescere in un gruppo!
I bambini DEVONO ESSERE LIBERI D'ESPRIMERSI, senza alcun tipo di vincolo preconfezionato, a cominciare dai loro beniamini che potrebbero diventare delle vere e proprie ossessioni nella loro crescita e formazione sportiva.

BUON SPORT A TUTTI

sabato 9 novembre 2013

Il camaleonte

Furbo è colui che punta alla vittoria adoperando escamotage in quanto consapevole di non poter competere con gli stessi mezzi!
Saggio è colui che conoscendo i limiti dei propri mezzi, li valorizza facendoli diventare valore aggiunto!
Caparbio è colui che conoscendo i propri limiti fa di tutto per superarli!
Ecco un mister dovrebbe racchiudere questi 3 aspetti...dovrebbe avere un atteggiamento camaleontico rispetto alle partite che va ad affrontare, perseguendo un unico obiettivo: la VITTORIA!!!